modi di dire, proverbi e locuzioni

la spada di Dàmocle a gogó alla carlona ambaradan andare a Patrasso andare a ramengo appendere al chiodo avere l'argento vivo avere voce in capitolo errore marchiano fare la birra fare la cresta il bicchiere della staffa in nero l'abito non fa il monaco la bellezza dell'asino La Palice lasciare nelle peste lemme, lemme luna di miele lupus in fabula parlare a vànvera per un punto Martin... pesce d'aprile piantare in asso prendere un granchio quadratura del cerchio roba da chiodi scalzacani spezzare una lancia stare con due piedi in una scarpa stretta la foglia... tener bordone un altro paio di maniche O.K.

andare a Patrasso

Espressione popolaresca che deriva dalla frase biblica “Ire ad Patres” che significa andare dove sono i Padri, gli antenati, ricongiungersi con i propri morti. Vuol dire morire. Per dare un’ubicazione geografica, e insieme scherzosa, di Ire ad Patres, per assonanza, la fantasia popolare ha scelto la città greca di Patrasso. Esattamente come i toscani, secoli dopo hanno adattato a loro modo l’espressione “andare a Babboriveggioli” località di fantasia, che contiene gli elementi babbo e riveggio, cioè rivedere il babbo morto. Ma la città di Patrasso ha un po’ anche il suo peso in questa locuzione, non sappiamo se per una pura coincidenza o no. Ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia nella città greca venivano mandati al confino i bancarottieri, che erano considerati a quei tempi morti dal punto di vista professionale e della credibilità, bruciati per sempre. Ho usato i verbi al passato, perché oggi lestofanti e bancarottieri spesso intraprendono carriere politiche o diventano opinionisti, per cui ce li ritroviamo nei salotti televisivi a ridere e scherzare, come se i loro trascorsi fossero immacolati. Li manderemmo tutti volentieri a fare una gita a Patrasso o a Babboriveggioli, non è vero? Sperando che li trattengano!