autori & sceneggiatori
Age & Scarpelli
Da sinistra a destra: Age e Scarpelli al lavoro, Carlo Pisacane, Gastone Moschin e Virna Lisi nel film Signore e signori, Catherine Spaak ne l'Armata Brancalrone, gli autori con il regista Ettore Scola.
Age, Agenore Incrocci, ha formato con Furio Scarpelli una coppia che ha fatto la storia del cinema italiano. Age e Scarpelli sono stati scrittori prolifici e fantasiosi, grandi osservatori della realtà, realtà che riportavano sullo schermo con dialoghi vivi, credibili, anche nelle scene più grottesche e assurde.
La coppia Age-Scarpelli inizia a scrivere soggetti e sceneggiature per i film di Totò, come La banda degli onesti. I meccanismi comici sono perfetti, rivedendo quei film, ci divertiamo ancora a distanza di decenni, come se fossero stati scritti oggi, e soprattutto continuano a farci ridere anche dopo averli visti decine di volte.
Nel 1958 Age e Scalpelli scrivono I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli, con un cast di attori straordinario: troviamo per la prima volta un Vittorio Gassman comico, imposto caparbiamente dal regista, nella parte del pugile suonato un po’ balbuziente, Totò, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Tiberio Murgia e Claudia Cardinale (per la prima volta sugli schermi), Carlo Pisacane, attore ché tutti continuano a chiamare Capannelle, il nome del personaggio che interpretava, Mario Feliciani, Memmo Carotenuto, Carla Gravina. Un cast del genere tra attori, regista e sceneggiatori non poteva che produrre un capolavoro.
Nel 1959 l’anno successivo, Age e Scarpelli scrivono con Mario Monicelli un altro film memorabile La grande guerra. Protagonisti Vittorio Gassman e Alberto Sordi. Ma arriviamo al ‘66, dopo altri grandi successi, L’armata Brancaleone film per il quale Age e Scarpelli inventano un italiano maccheronico misto di latino, veneto, umbro, laziale, lombardo, assolutamente esilarante nella sua assurdità, ma, qui sta il capolavoro, assolutamente vivo, vero e credibile. All’epoca la gente, per strada, nei bar, citava battute del film, imitava la parlata di Brancaleone e dei suoi scalcinati seguaci.
Age e Scarpelli sono stati forse i più grandi sceneggiatori italiani in un periodo particolarmente felice nel quale i talenti in questo settore non mancavano. È impressionante leggere l’elenco dei film ai quali hanno collaborato, sono in tutto 107, senza contare le sceneggiature per le riviste e le commedie musicali, grandi successi che hanno accompagnato tutta la vita di milioni di italiani.