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il Premio Strega

Da sinistra: Guido Alberti, imprenditore e attore, Maria Bellonci, fondatrice del Premio Strega, il liquore Strega, Lucia Alberti, famosa astrologa, moglie di Guido, Margaret Mazzantini, vincitrice del Premio Strega 2002 con il romanzo Non ti muovere.

La storia della distilleria Strega è estremamente affascinante, perché racchiude in sé i grandi e sani valori italiani, che riguardano il gusto, la ritualità e la cultura. Nasce a Benevento un anno prima dell’Unità d’Italia, nel 1860, fondata da Giuseppe Alberti, imprenditore campano.

Il Liquore Strega è il risultato di una miscela di settanta tra erbe e spezie sapientemente dosate, che non contengono coloranti chimici, il caratteristico colore giallo brillante è dovuto allo zafferano. Il nome è un omaggio a antiche leggende, si narra infatti che nella città di Benevento, nella notte dei tempi, avvenissero sabba e riunioni di stregoneria. Queste leggende sono così radicate nella cultura popolare del luogo, che la locale squadra di calcio ha come simbolo l’ombra di una strega che vola a cavallo di una scopa. Il Liquore Strega, prodotto tipicamente italiano, è esportato tutto il mondo: oltre ai paesi della Comunità Europea, negli Stati Uniti, in Sudamerica e in Australia.

Nel 1947 Guido Alberti, nipote del fondatore, crea il Premio Strega, con Maria e Goffredo Bellonci, divenuto il più prestigioso riconoscimento letterario assegnato annualmente a autori di opere pubblicate in Italia. Lo testimoniano i nomi che lo hanno vinto nel corso degli anni: nel 1947 Ennio Flaiano con Tempo di uccidere, nel 1950 Cesare Pavese con La bella estate, nel 1952 Alberto Moravia con i Racconti, nel 1959 Giuseppe Tomasi di Lampedusa con Il Gattopardo, nel 1960 Carlo Cassola con La ragazza di Bube, nel 1963 Natalia Ginzburg con Lessico familiare, nel 1961 Umberto Eco con Il nome della rosa, e molti altri illustri scrittori come Dacia Maraini e Niccolò Ammanniti, ma la lista è ancora lunghissima, perché le edizioni sono state più di settanta. Non dobbiamo dimenticare che nel 2006 è stato assegnato un premio Strega speciale alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Il nome degli Alberti è legato alla cultura fin dalla prima metà dell’ottocento, quando nel caffè di Giuseppe, il fondatore della distilleria, si riunivano sostenitori di idee liberali. Fin dal 1944, ancora in tempo di guerra, cominciarono a riunirsi a casa di Maria Bellonci, a Roma, artisti, letterati, giornalisti, scrittori, esponenti della cultura di ogni credo politico, animati dalle preoccupazioni dell’incerto futuro dovuto alla difficile situazione in cui si trovava l’Italia. Tra questi c’era anche Guido Alberti, che si offrì di sostenere il premio letterario che la Bellonci aveva in mente di istituire. Amavano definirsi gli “Amici della Domenica” e continuarono le riunioni anche dopo la fine del conflitto mondiale.

Guido Alberti iniziò la carriera di attore nel 1955 nel film Gli innamorati di Mauro Bolognini. La moglie, la famosa astrologa Lucia Alberti, aveva parlato di lui a Federico Fellini, che gli assegnò un ruolo in 8 e ½. Da quel momento interpretò altri 53 film con registi italiani e stranieri e 20 sceneggiati televisivi per la RAI.

Nel museo, all’interno della distilleria a Benevento, c’è un curioso padiglione dedicato alle imitazioni, più di 400 bottiglie contraffatte del Liquore Strega, provenienti da ogni parte del mondo, tentativi di emulare il gusto e la fama di questo eccellente prodotto italiano, frutto dell’ingegno e della dedizione di una dinastia di imprenditori che hanno fatto della distilleria una delle aziende, a conduzione famigliare, più longeve della storia.

 

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