tradurre un film
titoli dei film in italiano
La società o la rete televisiva che ha comprato i diritti di un film o di un serial per il mercato italiano, affida a un curatore dell’edizione italiana la responsabilità dell’intera operazione. Questa persona, un dipendente della società stessa o un libero professionista, scritturato per l’occasione, ha l’incarico di scegliere una società di doppiaggio di sua fiducia, di sovrintendere all’intero ciclo di lavorazione, di scegliere se tradurre o no il titolo del film e, nel caso, di proporre alcune alternative.
Per ciò che riguarda la traduzione dei titoli si potrebbe scrivere un libro intero. Spesso gli interessi commerciali hanno prevalso su ogni altra considerazione di natura artistica e sono stati assegnati titoli che nulla avevano a che fare con l’originale, allo scopo di attirare il pubblico nelle sale cinematografiche. Un esempio emblematico è “Vincent, Francois, Paul et les autres” di Claude Sautet del 1974, che in italiano è diventato “Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre”.
Una commedia garbata, sui rapporti umani di tre amici e delle loro famiglie, sui loro problemi d’amore di salute e di lavoro, condotta con maestria da un regista bravissimo, che dirige un cast straordinario: Yves Montand, Michel Piccoli, Serge Reggiani, Gérard Depardieu.
Come risulta evidente, il titolo ha assunto in italiano un valore allusivo, ambiguo, che non ha riscontri nel film. Forse i distributori hanno temuto che l’opera di Sautet, nonostante il cast, passasse inosservata al grande pubblico. A prescindere da queste considerazioni che, per lo più, riguardano il passato, è molto frequente che sul leggio della sala di doppiaggio arrivi una lista dialoghi con un titolo provvisorio o ancora con il titolo originale.
Ricordo che quando doppiai una piccola parte in “Sono fotogenico” di Dino Risi, 1979, sulla copertina del copione c’era scritto “Un tipo fotogenico”. La maggior parte delle volte, per fortuna, il titolo rispecchia la natura dell’opera, o perché viene lasciato in originale (Anastasia, Sabrina, Yanks) o perché viene facilmente tradotto (Singin’ in the rain - Cantando sotto la pioggia) o intelligentemente trasposto come significato (Chariots of fire - Momenti di gloria).
Anni fa ho curato l’edizione italiana di un film, tratto dal serial televisivo a cartoni animati Polie, Polie, Olie. La traduzione del titolo originale era "I difensori dell’allegria". Maximus il Tenebroso, giungeva dallo spazio con la sua astronave, per togliere ogni traccia di allegria dal pianeta Olie.
Marco Trivellato, che curò il mix del film, con geniale intuizione mi suggerì un bellissimo titolo per l’edizione italiana: "I difensori dello Spasso" e quel titolo fu approvato.
Spesso il curatore dell’edizione italiana è presente in sala regia durante le registrazioni, per fare da trait d’union tra la casa di distribuzione e il direttore del doppiaggio, non tanto per controllare quanto viene fatto, poiché si presuppone che si fidi dei professionisti che lui stesso ha scelto, ma per dare il suo apporto in situazioni nelle quali potrebbero essere utili i suoi consigli.